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domenica 17 gennaio 2021

LA MIA PRIMA BICI

  

Questa è molto più bella 
di quella che avevo io
 
BICI CON RUOTE DI LEGNO SI PROPRIO DI LEGNO

I copertoni in gomma piena si erano rotti entrambi,  l'uso prolungato della bici ha consumato e arrotondato pure i cerchioni di legno

In seguito dopo una violenta caduta in un fosso in cui si ruppe pure un pedale, mi arrangiavo con un solo pedale. 

I freni non esistevano proprio, la gamba tesa dalla parte del pedale rotto faceva da freno. 

In discesa l'urlo 'Pistaaa' sostituiva il campanello. 

Nessun lucchetto di antifurto.

Esisteva solo lo scheletro della bici, ruote, catena  e manubrio,  eppure per 3 anni ci ho giocato con gioia.

Bei tempi?

Come dicono in swahili  'Hakuna Matata' tradotto significa 'senza pensieri '

"Dolce è il sonno di chi serve, sia che abbia poco o molto da mangiare" Ecclesiaste 5:12

Purtroppo è finita nel fuoco. 

Una bici normale la sognavo anche di notte .

Ora ho una Mountain bike verde con copertoni rinforzati. Finalmente, mi va bene anche verde. 


Chi vivrà vedrà

Amen = Così sia


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sabato 9 gennaio 2021

CHAPARE L'INIZIO DELL'AMAZZONIA BOLIVIANA

  

 Capanne per la notte
nella foresta
 
ALBERI GIGANTI, PIOGGIA TORRENZIALE, NUVOLE DI BREVE DURATA SUL TETTO DELLA FORESTA, UCCELLI COL FISCHIO, OASI COI SERVIZI DEL RESORT, RETTANGOLARE, GRANDE COME 3 CAMPI DA CALCIO, ERBA VERDE CUPO CHE CRESCEVA A VISTA D'OCCHIO, CON 10 BUNGALOW DI CUI 2 OCCUPATI DA NOI.

Di notte nel letto con porte sbarrare, un rumore inconsueto ci svegliò, è scoprimmo al mattino dopo che era transitato un giaguaro col suo ruggito.

Alberello con banane mature a portata di braccio. Ma anche bagni a caduta libera che sfruttano la legge di gravità. 

Territorio confinante con quello più interno dei narcotrafficanti.

Dormite agitate, zanzare a volontà, pioggie scroscianti per gran parte della notte.

Colazione abbondante e allungate, senza fretta, due fette di pane con burro e marmellata di mango, una tazzina di quasi caffè, il tempo di programmare il tour della giornata, e 'vamos'. 

Escursione nella foresta nella zona delle scimmie sugli alberi, con assalto ai capelli di una turista, camminata in fila indiana nel sentiero tunnel intricato da rami di liana.

Durante il tour un urlo di belva non molto lontano che ci ha azzittiti tutti e raggelato il sangue, entrati nel panico e disturbo di pensiero, chi correva avanti, chi correva indietro chi era bloccato. Fuggi fuggi generale, poi si seppe dalla guida che probabilmente era solo una scimmia urlatrice. 

Foreste che ti penetrano dentro, di grande presa su di te, fanno pensare anche i deserti che un giorno saranno rigogliosi come questa foresta:

"...Il deserto e la regione arida esulteranno,e la pianura desertica gioirà e fiorirà come lo zafferano. Fiorirà di sicuro," Isaia 35:1

Una foresta stupenda, ma piena d'insidie che presto sarà addomestica.

QUANDO?

Presto


En.. di Ab….

sabato 19 dicembre 2020

VIAGGIO DA INCUBO MA BELLISSIMO CHE NON RIFAREI, MA FELICE DI AVER MEMORIZZATO QUESTA AVVENTURA

  

Lago bellissimo sulle Ande 
e la cittadina diCopacabana


La città  cucchiaio di La Paz





ATTRAVERSAMENTO ALTOPIANO DI LA PAZ E ARRIVO SULL'ISOLA DI COPACABANA CHE SI TROVA DENTRO IL LAGO TITICACA. Distante 376 km da Cochabamba


Tappa di 3 giorni in Hotel  a LA PAZ di umore come il tempo: variabile.

Con la GOLF GTI (che fu lanciata sul mercato nel 1976, nessuno poteva prevedere che la Golf GTI sarebbe diventata un oggetto di culto.)

Ormai riparata 20 volte col metodo Boliviano, cioè  sostituzione di ricambi di recupero pluri usati arrugginiti, e a volte adattati sul momento. Ma il motore GOLF andava sempre.

Mia figlia e mio genero svolgono servizio di volontariato da 20 anni, gratuitamente di cui 10 in Bolivia, paese sfruttato da stati stranieri, con una popolazione assetata di verità bibliche, non potendosi permettere una macchina nuova, accontentandosi si sono comprati quella del 76 diventando il decimo proprietario. 

A Sacaba periferia di Cochiabama dove abitavano, ci sono alcune quadre del quartiere coi cordoli di rallentamento delle vetture leggermente più alti del normale, quando passavamo con la GOLF GTI io il più pesante dovevo scendere altrimenti la marmitta si staccava per lo strisciamento, per poi risalire subito dopo. 

Chiusa parentesi e torniamo al viaggio.

Occupanti dell'auto, io, mia moglie, (già descritta con una storia a se), mia figlia Elisabetta, bella, alta, magra, slanciata, capelli lunghi e rossi ondulati, gambe affusolate, occhi verdi, carattere affettuoso, molto intelligente, adattabilissima, e non per ultimo in buona salute, traduttrice ufficiale del consolato Boliviano, un pò offendina ma solo per un paio d'ore, sono pure convinto che gli altri figli hanno le capacità di apprezzare una sorella del loro pari.

Marcello: il genero, un figlio acquisito è pari di levatura.

Si parte: mattino ore 5 da Cochabamba per Copacabana su un'isola al centro del lago Titicaca a 3812 m. e profondo 218m

Cominciano gli incubi nel nulla dal semideserto dell'altopiano di LA PAZ con il distacco di una forcella e incastramento nel vano ruota anteriore con sbandamento auto e deterioramento ruota.

Sostituzione gomma col ruotino, e poi altri 100 km nel nulla per La Paz.

Dove nessuno fu in grado di ripararla a motivo dello smontaggio complicato, e dovuto comprare un'altra gomma parecchio usata e sostituita al ruotino.

La Paz, che significa pace in lingua quechua, dove il centro turistico della città ha la forma di un grandissimo cucchiaio col manico che scende in basso, all'altezza di 3650 m. è la capitale politica più alta del mondo.

Città mozzafiato a motivo dell'altitudine, ho trascorso 3 notti da incubo, come mi addormentavo, andavo in apnea, non respiravo più, e se non volevo morire, dovevo sonnecchiare su una sedia al freddo, non esistevano riscaldamenti.

Le prime luci dell'alba smorzavano gli incubi della notte.

Mattino presto, partenza per il lago Titicaca, dopo aver percorso una lunga strada, si arriva al traghetto, che abbiamo attraversato su una zattera con grossi travi di legno che sembravano legati, l'istmo d'acqua blu smeraldo calma di circa un km che ci separava dall'isola, oltre a una decina di auto c'erano anche dei camion, e noi in piedi vicino alla macchina, sentivamo gli spruzzi dell'acqua che ci lambivano i piedi.

Scesi dal rudimentale traghetto, con un sospiro di sollievo cominciammo il viaggio all'interno dell'isola.

Ora, nuovamente in macchina che viaggiavamo, l'euforia era rumorosa, l'adrenalina intensificava il sapore dell'avventura, mia moglie con i nervi molto tesi, esternò una preoccupazione, "speriamo che vada tutto bene". Mio genero di rimando per stemperare disse: "perché? non ti piace l'avventura?", e ci fu silenzio per meno di 1 km allorché 'pouf' la gomma consumata comprata a La Paz esplose.

Scesi tutti dalla macchina, musi lunghi e silenziosi, Marcello estrae nuovamente il ruotino e si accinge a sostituire la gomma, il crick invece di sollevare la macchina, sprofonda nel terreno, ora come si fa?

Preoccupati e pensierosi di risolvere il problema, guardiamo il bellissimo panorama senza vederlo.

In questa atmosfera tesa come le corde di un violino, col tatto di un istrice, si leva una voce che dice: "vi piace l'avventura?"

Silenzio di tomba che finì solo a problema risolto.

Poi troviamo nei dintorni una pietra piatta da mettere sotto il crick e risolviamo temporaneamente il problema.

A Copacabana non troviamo il gommista.

Mentre siamo in animata discussione, passa un gruppetto di testimoni di Geova, sussurriamo all'unisono 'miracolo', chiedemmo loro, che ci confermano che il gommista non c'è, ma lì vicino c'era  un ciclista con delle ruote di macchina usate buttate là.

Quando si dice la fortuna, non solo troviamo dei nostri compagni di fede, ma anche una gomma della nostra misura.

Il proverbio ci sta: "tutto è bene ciò che finisce bene".

Un posto da favola, da rimanere incantati, gli imprevisti dimenticati, lo stress finito, solo l'estasi delle sensazioni percepite dai 5 sensi.

"le sue qualità invisibili — la sua eterna potenza e divinità — si vedono chiaramente fin dalla creazione del mondo, perché si comprendono dalle cose che ha fatto" Romani 1:20

"anche la creazione stessa sarà liberata dalla schiavitù della corruzione e avrà la gloriosa libertà dei figli di Dio" Romani 8:21

Rimaneva solo nell'io profondo l'ombra dello stress del ritorno, primo per La Paz e poi per Cochabamba, ma lo tenevamo dentro schiacciato.

Voglio ancora dire, a distanza di 10 anni,  devo dare merito a mio genero che ha sopportato tutto in silenzio con la pazienza di Giobbe. 


En.. di Ab….

mercoledì 16 dicembre 2020

TUFFO QUASI MORTALE DI 3 M. IN DISCESA SULLO SPIGOLO DI UN MURETTO DI CEMENTO.

 

Luogo del tremendo tuffo 

Il campo di gioco
La mia scuola elementar

Scuola e chiesa dell'infanzia  
IO DI 9 ANNI 4° ELEMENTARE CAPIGLIATURA ARRUFFATA, FOGA DELLA PARTITA DI PALLONE, SGAMBETTO SEMI INNOCENTE DI UN COMPAGNO DI GIOCO, E IL VOLO COL TUFFO AD INCONTRARE LO SPIGOLO DI CEMENTO.

Un lungo taglio del cuoio capelluto, sangue con schizzi, corsa alla mia vicina casa, molti tamponi di stoffa inzuppati di alcol a 90 gradi, con urla incessanti, nessun punto di cucitura per unire le due labbra del cuoio capelluto, non sono morto dissanguato, e neanche di tetano, ma forse sono rimaste alcune conseguenze della commozione cerebrale. Il cervello avrà avuto un trauma?

Ho constatato che nelle classi di prima, seconda, e terza, avevo sempre tutti 10, e non studiavo mai, poi il tuffo, sono rimasto in vita grazie ai folti capelli che hanno attutito il colpo, ma il Q.I. si é  forse dimezzato? I voti da 10 sono passati a 6, poi 4, poi 2, poi -4, si -4, perché durante il dettato, per ogni errore veniva tolto un punto, con 14 errori il risultato era -4. Imbarazzo, vergogna, ma di breve durata.

Risultato: sono stato bocciato e ho dovuto ripetere la 4 elementare, e cominciare a studiare, ci sono voluti 40 anni per recuperare, forse.

Quando la vita comincia male, sempre in salita dovrai pedalare.

La mia vita diventò simile a una fonte d'acqua solforosa, che non sarà mai dolce, anche il discepolo Giacomo la pensava così:

"Una sorgente non fa sgorgare dalla stessa apertura acqua dolce e acqua amara, vero?" Giacomo 3:11

La vita è con avvenimenti imprevisti decide il caso per te per rendertela dolce o amara, ma se ti impegni la puoi correggere.

Vedi anche:

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En.. di Ab….

domenica 22 novembre 2020

TOTORA - INDIANA JOHNS E IL REGNO DEL TESCHIO DI CRISTALLO

 IL NULLA DELLA BOLIVIA  



Strada centrale di Totora      

 

Totora ci impedisce di visitare il
luogo della leggenda del teschio
Dicembre 2010 con mia moglie, siamo partiti da Aiquile, città in centro della Bolivia dove mio figlio e mia nuora fecero i missionari volontari, città in mezzo al nulla di 10.000 abitanti con orde di cani che al mattino percorrevano le strade deserte del paese, dove nei mercati rumorosi i macellai vendevano la carne appendendola sulla strada polverosa e all'assalto di mosche e mosconi.

Tuttavia Aiquile me la porto sovente addosso con un paio di pantaloni fatti su misura, della stoffa miliore, fatti da un esile giovane sarto capace, che mi calzano come un pennello per 19 €.

Partenza con destinazione Cochabamba. situata a 2558 m. dentro alla cordigliera.
Calcolando di passare durante il tragitto su uno degli altopiani delle Ande per una visita dove Indiana Johns nel film riportò il teschio di cristallo mancante, nella cabina di pilotaggio dell'astronave, perché potessero finalmente ripartire per le stelle.

Montagne di 6000 m. Di terra friabile e scivolosa, strade di terra battuta piena di sassi dove autisti spericolati e imborachati (ubriachi), che per la fame guidavano camion lunghissimi su strade con curve a gomito sullo strapiombo di centinaia di m. lasciando i cadaveri dei camion lungo il tragitto a fianco del fiume che scorreva in fondo al burrone.

Nel percorso dovevamo attraversare un paese insignificante Totora che non ci diceva nulla, ma era comunque segnato sulla cartina. Ora ci trovavamo nel centro del paese bloccati da una folla infervorata, perché stavano arrivando i circa 50 partecipanti alla corsa in bicicletta, con l'arrivo del primo solitario e vincitore.

A un nostro tentativo di forzare e passare il blocco, ci ritroviamo con 5 energumeni attorno al parabrezza davanti, tutti con un grosso sasso in mano che agitavano minacciosi facendoci capire chiaramente che se avessimo insistito il nostro parabrezza sarebbe stato colpito.

Alzato le mani ci tranquillizziamo sperando che arrivasse presto il gruppo compatto.

Il nostro battito cardiaco aumentava per la preoccupazione perché ironia della sorte la nostra macchina aveva subito un danno, il serbatoio si era  bucato, si bucato per l'impatto con la punta di una grossa pietra lungo la strada e gocciolava a battito di cuore.
L'ansia cresceva ad ogni minuto di attesa, non avevamo le dita incrociate, ne il bacio alla immagine religiosa sull'anello, perché non è nel nostro credo, tuttavia anche noi abbiamo fatto le nostre preghiere chiedendo che i ciclisti fossero veloci:
"Confida in Geova con tutto il tuo cuore e non fare affidamento sulla tua intelligenza. Tieni conto di lui in tutte le tue vie, e lui renderà diritti i tuoi sentieri" Proverbi 3:5
Le incognite erano tante, anche perché a Totora non esistevano distributori di carburante e la prima città si trovava a centinaia di km.
L'attesa si prolungò parecchio, siamo scesi dalla macchina e fatto un giro nel circondario, da non dimenticare che il gasolio ticchettava nel terreno al ritmo di orologio, si vedeva la macchia più scura che si allargava sempre più. 
Bloccati, minacciati e con il nostro poco carburante che scorreva via a goccia a goccia, in un posto delle Ande sperduto, non pensavo più  a Tusco e al teschio, ma mi sentivo come un vero Indiana Johns anche se molto meno coraggioso.
Con l'ansia fino alla fine ed escluso Tusco dal giro, siamo arrivati interi a Cochabamba. Convinti che le preghiere sono servite.



En..di Ab....

sabato 21 novembre 2020

SUCRE - UNA CITTA' DOLCE, ANCHE DETTA CITTA' BIANCA

 

Sucre la capitale storica della 
Bolivia
Palazzo coloniale
la Ciudad Blanca 
Parco dei dinosauri


Sorpresa durante la visita delle sale del Palazzo coloniale, scoprimmo che erano ricolme di porcellane antiche italiane, nel periodo in cui Sucre era la capitale storica della Bolivia con la sede amministrativa. 

A Sucre esiste un parco dei dinosauri.

Animali preistorici scoperti durante uno scavo di un cementificio del luogo, il quale ha deciso di costruito un parco dei dinosauri, sono veramente impressionanti a vederli a grandezza originale.

Soggiornato in Hotel in cima alla collina, con vista su tutta la città.

Sucre una bellissima città di media grandezza e signorile e tranquilla.


Vedi anche:

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En.. di Ab….

giovedì 6 agosto 2020

NAPOLI VISTA DA UN TURISTA IN 3 DIVERSI VIAGGI

Limoni di Procida

NAPOLI: RIFLESSIONI BELLE E ANCHE  BRUTTE


COSE BELLE

L’OSPITALITÀ
Prima volta a Napoli, io (28 anni, nel 74) mia moglie e Luca di 1 anno, visita a sorpresa a Manfred e a sua moglie due tedeschi che alloggiavano in un monolocale in Napoli Fuorigrotta, felici di vederci ma anche preoccupati per noi, si sono attivati all’istante e insistito molte volte affinché fossimo ospitati dalla famiglia Nasti la moglie napoletana doc e il marito trentino, per me che sono piemontese fu una rivelazione; era la prima volta che ricevevo un’ospitalità così calorosa da persone sconosciute mai viste prima, che ci hanno messo a disposizione la loro camera da letto , la loro ospitalità mi è rimasta così impressa che dopo 43 anni me la ricordo come se fosse ieri.
Ulteriore ospitalità: seconda volta a Napoli quartiere Sanità a monte della via CUI (Corso Umberto I) ospiti su invito di Ciro e della sua carissima famiglia, in un attico nel quartiere Sanità a metà collina con vista sul Golfo, sono stati così graziosi, ci hanno fatto visitare alcune cose belle di Napoli, con loro ci sentivamo al sicuro perché ci spiegavano come evitare i pericoli.

LA BELLEZZA DI NAPOLI
Tutto il Golfo di Napoli è un luogo meraviglioso che da gloria a colui che l’ha creato.
Salita sul monte Faito con vista panoramica stupenda sia durante la corsa con la funivia che arrivati in cima.
Visita a Sorrento una cittadina come una fioriera.
Visita a Posillipo con foto dal luogo dove c'era l’albero di pino marittimo quello delle vecchie foto souvenir, ormai sparito perché seccato, fatto foto del Golfo e Vesuvio, è sempre un bellissimo panorama.

Nel Golfo ci sono molte Isole una più bella dell’altra
Visita all’isola di Procida , che abbiamo attraversato a piedi coi limoni pendenti sulla testa, grandi come la palma della mano, è anche l’isola del carcere dove c’erano Mannino e Moreno che si erano convertiti, e che noi non avevamo mai conosciuto prima (ex braccio destro del bandito Giuliano)  insieme a Manfred che li visitava parlandogli della Bibbia li abbiamo trovati bene e loro ci hanno fatto il caffè nella stanza del custode.
Visita all’isola di Ischia bella come uno smeraldo, fatto il giro turistico sulla circonferenza dell’isola in senso antiorario con partenza dal porto d’arrivo della nave, con tutti i suoi precipizi e rasetti che faceva il pullman contro le rocce sporgenti nelle curve, (e l'oooh! in coro dei passeggeri necessario per scaricare lo stress) e dopo una di queste curve siamo rimasti a bocca aperta quando davanti ai nostri occhi si presentò l’isolotto Sant’Angelo attaccato all’isola come un corto cordone ombelicale, pure l'olfatto ne gioiva, perchè dai finestrini entravano i profumi aromatici del mediterraneo.
Visita a Capri e grotta azzurra, un'emozione indescrivibili.
Visita a Pompei ed Ercolano, robe vecchie e polverose, la cosa positiva è che ci raccontano la vita lussuriosa e drammatica che facevano i suoi abitanti vissuti circa 2000 anni fa, il 24 Agosto del 79 d.C. la loro vita cessò con un soffocamento bruciante di ceneri vulcaniche, ci insegna che esistono luoghi pericolosi da  viverci con la valigia pronta.
Napoli è molto confortevole perché ha un clima di fine Agosto quasi perenne, pensate che a Dicembre quando siamo andati noi nel primo viaggio, all'hotel dove abbiamo trascorso una notte, il riscaldamento era spento anzi mancava del tutto.
Grazie al suo clima esiste una vegetazione da giardino dell’Eden.
Tutto il Golfo di Napoli è un luogo meraviglioso che da gloria a colui che l’ha creato.

COSE BRUTTE
 [Non voglio parlare: delle mie borse di nylon, (non sapevo neanche cosa erano le valigie troller), della carne puzzolente che mi ha rifilato il macellaio, delle ultime boccate di fumo, del prestito, del cappuccino preso sulla nave e rimasto in gola, o dell’acquisto di fichi presso una bancarella, che al mio primo accenno di protesta perché metà erano marci, siamo stati circondati da 3 energumeni provenienti da 3 direzioni diverse, che ci hanno fatto subito desistere dal contestare.  O dello scambio delle 100 mila lire veri con quelli falsi presso la pasticceria che si trova dentro la bellissima galleria Umberto primo,  dopo aver preso 5 babà ho pagato con 100 mila lire veri e la donna dopo aver fatto passare le mani e la banconota sotto il banco, sbotta dicendomi che sono falsi e mi restituisce quello falso, [in altre parole, (fregato)]
Ma voglio parlare del guasto della macchina nuova ‘Regent marca inglese’ (uscita difettosa di fabbrica mancava un piccolo fermo a un perno del cambio) risultato rottura della coppa dell'Olio durante uno spostamento e con fuoriuscita totale dell'olio, rabbia e disperazione, carro attrezzi e pensiero ossessivo di come fare per risolvere il problema.
Meccanico specializzato ???    Pensate che è riuscito a montare il cono del cambio al rovescio, risultato un ritorno col continuo rumore (grrr....grrr..) sono arrivato ad Alba (mezzo miracolo) col cono ormai cilindrico e olio impregnato di segatura d’acciaio [così mi ha detto il direttore della concessionaria Sig. P....]

Vi racconto ora dei scippatori durante il terzo viaggio, (Napoli porto di Beverello) salita sull’autobus in contemporanea altri 3 insospettabili, che poi capii che erano lestofanti (solo l’autista timidamente mi disse di prendere il prossimo) uno dei tre durante la salita e prima della partenza dell’autobus già mi aveva rovistato le 15 tasche del marsupio, l’ho capito in seguito perché avevo tutte le cerniere aperte. Appena alla fermata dopo, il rovistatore di mezzo colore tipo mulatto, già scese, dopo un po’ si attivò il secondo del gruppo aprendomi lo zainetto sulla schiena e percepii che infilava la mano e rovistava anche lui, a questo punto capii di essere sotto bersaglio, avendo sentito qualcosa alla schiena mi voltai e vidi per primo gli sguardi dei passeggeri che puntavano con occhi sgranati un tizio, il ladro, ma rimanendo muti; forte di quelli sguardi che capii che erano dalla mia parte dissi a mia moglie “fa attenzione ci sono dei ladri” da quel momento ci siamo messi spalla a spalla. In questa posizione ho riflettuto sugli  avvenimenti appena successi  e mi sono dato dell’ingenuo e di voler fare il furbetto perché a Napoli non ci si esibisce da turisti (cartina aperta, macchina fotografica, occhiali neri, occhi spalancati per vedere tutto, sguardo all'insù’, marsupio gonfio, collane e orologi luccicanti……) ma è necessario fare tutto il possibile per passare inosservati e nullatenenti. Inoltre nel riavvolgere le idee mi ricordai di aver attivato il terzo della banda che in effetti era poi il primo alla fermata bus di attesa, perché quando avevo aperto la cartina turistica in modo esagerato, notai li per lì senza pensarci un giovane (quello che poi mi rovistò lo zainetto) che estrasse il cellulare è chiamò il compare dandomi l’impressione che lo avvisava di una situazione favorevole, 10 secondi dopo arrivò il mulatto menzionato prima (non sono razzista, è solo per focalizzare di botto la scena) e si scambiarono qualche parola, e iniziò la trappola. Tornando al secondo che mi rovistò lo zaino (sono sicuro perché la seconda volta che lo fece, vidi la sua mano che ne usciva), questo non mi mollava, ma continuava a pedinarmi guardando di brutto (non gli andava giù di non aver trovato niente), mi stava incollato sull’autobus stracarico, il terzo ci seguì lungo tutto il percorso, dal Castello Maschio Angioino fino alla stazione di Piazza Garibaldi quella era la mia fermata, scese anche lui, noi rimanemmo fermi con un po' di palpitazioni, finché non si dileguò.
A dirla tutta io inconsciamente volevo provare quell’esperienza per dimostrare di essere ‘svicio’ infatti mi ero preparato, mettendo i soldi nel calzino sotto i piedi e in parte sulla pelle in un borsino che mi ero fatto io, mia moglie indossava solo bigiotteria, comunque a posteri è stata un’esperienza stupida e pericolosa che non farò mai più, (fare da esca per un'emozione).
Poi ci fu il treno locale per Sorrento carico di ragazzi bulli al rientro della scuola del pomeriggio, erano aggressivi e violenti, stavano scaricando lo stress accumulato a scuola, i pochi passeggeri presenti tacevano e si spostavano, cosa che abbiamo fatto anche noi.
Ancora, ci fu la volta della stazione ferroviaria dove una donna di colore che a tutti i costi ci voleva lasciare il suo bimbo in fasce per andare a prendere urgentemente qualcosa che devo ancora capire cos’era, mia moglie umanitaria era molto propensa a guardarglielo e stava per prenderlo in braccio, tuttavia io mi alzai subito di scatto dalla sedia e la presi per mano e ci allontanammo incassando dalla donna tutti gli improperi del firmamento, anche quella era una trappola ( un bambino in fasce, lei che andava via, magari poi arrivava il finto padre a farci grane e che avrebbe chiesto soldi per risolvere la contesa), a volte l’intuito ci avvisa e ci evita problemi.
Questa è l’ultima, durante il nostro terzo viaggio, quando dal nostro hotel guardando sotto nella piazza Garibaldi dove si svolgeva il mercato, in particolare una bancarella in cui il gestore di colore si dava da fare in modo simpatico per vendere la sua mercanzia sbraitando per attirare i clienti, dopo un po arrivò un tipo losco di carnagione chiara che lo azzittì minacciandolo con qualcosa che aveva in mano ma in modo nascosto, intuii che il venditore era terrorizzato e pagò 50 € dedussi che era il pagamento del pizzo.
Inoltre i Napoletani vivono su una caldaia alla massima pressione e rovente, il Vesuvio, secondo il parere dei vulcanologi è un vulcano pericoloso se parte il tappo molti saranno cotti vivi.

Mettendo tutto sulla bilancia e traendo le somme dico che Napoli è bellissima, in 3 giorni è stato come se ne avessimo vissuti 30, ci ha riempito pienamente gli occhi ci ha accarezzato la pelle col suo venticello respirato un intenso profuma di mare, i suoi colori danno calma come quelli dell'arcobaleno, mi piace la sua gente simpatica e ospitale anche se non tutti, e mi piacerebbe viverci ma non oggi che i giorni sono malvagi, ma quando ci sarà pace e sicurezza.


   E… di Ab…

martedì 7 luglio 2020

LETTERA APERTA

Il entro leggibile a tutti


Le idee sono come i nuovi
germogli che fioriscono

Lo scopo di queste riflessioni  
 è di esprimere il mio apprezzamento per il nostro Creatore.

Mi sforzo di esporre con logica le mie emozioni e riflessioni  perché credo in un Creatore buono.

Lo faccio perché in me c'è il volere di farlo, mi piace proprio esprimere lodi al mio Dio:
"Dio infatti è colui che, secondo il proprio volere, agisce in voi dandovi sia il desiderio che la forza di agire" Filippesi 2:13

Inoltre è stato profetizzato che sarebbe avvenuto il tempo in cui molte persone avrebbero lodato Dio come servitori. con queste parole:
"Dopo questo verserò il mio spirito su ogni tipo di persona, e i vostri figli e le vostre figlie profetizzeranno, i vostri vecchi avranno sogni e i vostri giovani vedranno visioni. E anche sui miei servi e sulle mie serve in quei giorni verserò il mio spirito." Gioele 2:28

Sostengo la mia libertà di parola con 2 situazioni: la prima la visse Geremia quando disse che non poteva contenere ciò che aveva nel cuore ma come un fuoco lo doveva esprimere pubblicamente Geremia 20:9  È seconda la espresse Gesù parlando della semina della parola di Dio, che era l'intero mondo riportata nel vangelo di Matteo 13:38

Alcune cose che scrivo sono difficili a capirsi nel loro vero significato per chi non ha una conoscenza biblica profonda, e poi a molti oggi manca la pazienza di rifletterci su abbastanza per afferrare il significato intrinseco. 

Le circa 400 lettere o storie che aggiorno e rinfresco continuamente, esprimono il mio io interiore che ho messo nero su bianco dal 18 Settembre 2017, e dopo aver compiuto 71 anni.
Lo posso fare, grazie a Geova che mi concede ancora lucidità mentale, dal mio punto di vista, per altri forse no.

So pure che il valore di ciò che si dice vale in proporzione al nome di colui che le dice.

Grazie anche a Google per i mezzi che liberamente e gratuitamente mi lascia usare, e anche allo stato che garantisce per ora, la libertà di parola.
Ribadisco che i miei ragionamenti sono pensieri spirituali.

Mi piace il gioco degli scacchi, e vedo le cose su una scacchiera, cioè interdipendenti.
Le mie riflessioni sono basate sui principi che ho imparato dal libro più antico, più letto, più discusso e più amato che l'uomo abbia mai avuto tra le mani, 'LA BIBBIA '.
Per scrivere le mie storie, non ho bisogno di pensare prima al principio e poi costruirci addosso la storia, ma semplicemente, al mattino presto mi vengono le idee, le scrivo, e poi le applico il principio più adatto, tra i tanti che mi vengono in mente. Per me è una cosa piacevole che faccio con gusto e la ritengo anche utile per chi ci riflette un po' su.

Sono 45 anni che leggo la Bibbia con assiduità, l'ho letta da cima a fondo oltre 20 volte, più una miriade di applicazioni dei vari principi letti sulla 'Torre di Guardia'.
(Se a volte ometto alcune parole di conclusione, è solo perché penso che il lettore le abbia già immaginate prima ancora che io le scriva, così lasciò a voi il piacere di concluderle facendole vostre).

Ritengo che l'altro che legge queste riflessioni, sovente è più intelligente di me, e di gran lunga più istruito di me, ma che comunque non può avere la veduta delle cose dalla mia angolazione.

Se lo ritengo opportuno inserisco parole straniere, anche se so che ad alcuni non piace il mescolamento, tuttavia sento che è il tempo che tutte le lingue si pieghino verso un'unica lingua, quella di Internet, o meglio la lingua dei software ed Hardware.

Espongo i miei avvenimenti passati attraverso la griglia delle esperienze che ho avuto, che sono diversi dai vostri, esponendo riflessioni soggettive, angolazioni che possono generare in colui che le leggono, delle riflessioni sue aggiunte.

Ricordo la pittrice Vegnuti, che creava coi pennelli immortalando dei panorami campestri e floreali che facevano provare, a chi li osservava attentamente, dei sentimenti bellissimi, di amore verso il Creatore del tutto, semplici da capire come lo è la natura, penso che anche con una tastiera di un tablet si possano far provare dei caldi sentimenti verso il nostro Creatore della mente.

In un sistema in cui si può sostenere tutto e il contrario di tutto, possedere delle certezze è stabilizzante e gratificante.

So bene che la mia sintassi lascia un po' a desiderare, ma spero in un lettore comprensivo, che non gli dia troppo peso, ma che percepisca le idee.
Inoltre per avere l'applicazione gratuita di Google, sono costretto a subire l'inserimento di errori da sistema, che devo correggere continuamente .

Come titolo di studio, ho superato i 45 anni di approfondimenti come lettore e studioso biblico, riflettendo continuamente sui suoi principi.

Assolutamente non voglio far inciampare qualcuno, tanto meno sostituirmi a chi ha autorità, neppure pensare di insegnare a chi già sa, perché il concetto insegnato dal saggio Gesù è che:
 'chi è sano non ha bisogno della visita del medico '.
Ma semplicemente, per voi che avete letto qualcosa di ciò che ho scritto, potrebbe darvi qualche spunto a fare nuove riflessioni sul principio applicato.
Ora mi ritrovo con molte idee che desidero esprimere, e che mi sorprendono, anche se semplicemente esprimo ciò che ho imparato.
O come scrivo sullo slogan del blog: " dall'abbondanza del cuore la mente si esprime ".



sabato 4 luglio 2020

L'ALBERO CHE CAMMINA = LE IDEE SU INTERNET

Le idee possono scaturire 
anche in uno spazio ristretto 
come una mansarda
LE IDEE RAGGIUNGONO TRAMITE LA RETE, L'INTERO GLOBO

La comunicazione sulla rete, è meno misteriosa della comunicazione che scaturisce tra la punta di una radice di un albero con il potassio utile per il suo nutrimento.
Le radici non crescono
a binario ma a segmenti
e sempre in direzione
del loro nutrimento.
Che comunicazione 
usano?
Un albero con foglie e radici, comunica tramite le foglie e con la punta delle sue radici, aprendo finestre nelle foglie per far entrare anidride carbonica, come pure con le radici che si indirizzano verso i minerali per assorbirli.
Sono comunicazioni straordinarie, e alcune non ancora spiegate.
Come pure le cellule comunicano con un numero imprecisato di metodi, dentro di loro, tra di loro e fuori di loro.
Sarebbe bello poter bloccare la comunicazione della cellula tumorale, che ha origine da una disfunzione acida o infiammatoria, che costruisce la chiave per entrare nella cellula da predare.

Come fece Hitler o altri dittatori come lui che germogliano (o si infettò) in un ambiente acido, diventando loro stessi una cellula cancerogena per l'umanità .
Si sa che le cause per ogni danno, sono sempre generate da un'infezione dello scambio di comunicazioni.
Pure noi come radici ci espandiamo allungandoci in ogni direzione tramite internet.
Comunichiamo con conoscenti e sconosciuti.
Assaporiamo l'emozione del condividere con internet, speriamo senza provocare irritazioni.
"L’uomo si rallegra quando dà la risposta appropriata,e quant’è buona una parola detta al momento giusto!" Proverbi 15:23
Imitiamo l'albero sano che assorbe solo le sostanze giuste.

martedì 30 giugno 2020

BACI E FULMINE

BACI E FULMINE

 


Ardea del 1951, modificata con un doppio serbatoio

 

Il Totò e il Peppino delle Langhe?

No! L'accostamento è solo per la loro burlesca attitudine alle truffe.

 

Era all'inizio degli anni 50, usciti dalla guerra non so come, senza nessuna voglia di lavorare, sbarcavano il lunario con espedienti truffaldini.


Avveniva nel territorio di Langa.

 

Baci e Fulmine, i loro soprannomi che indicavano le loro caratteristiche, (baci, perché aveva il labbro leporino), e (fulmine per via della sua velocità ad estrarre il coltello, ma anche perché uscì quasi indenne dalla scarica di un vero fulmine).

Non sono riuscito a risalire ai loro veri nomi, forse erano sbandati di guerra.

Molto probabilmente si saranno incrociati col mitico partigiano Johnny.


I vecchi nelle Langhe del dopoguerra, nelle serate invernali quando il sonno non arrivava e la lampadina era meno luminosa di una candela, davanti al caminetto coi tizzoni ardenti e un bicchiere piccolo di vino riempito sovente, raccontavano le loro imprese con un finto disprezzo, mentre si capiva che li ammiravano, ma da starne alla larga.

 

Baci e Fulmine, semi barboni, emarginati e ricercati, molte volte la facevano in barba ai carabinieri che li inseguivano.

Conosciuti come i truffatori burloni di Alba che agivano nel territorio locale.

Alcune loro truffe che sfruttavano l’avidità degli sprovveduti erano geniali e passarono ai racconti popolari, dei langhetti.

 

La truffa più sfruttata fu:

La pasticca che trasformava l’acqua in benzina.

Funzionava così: girando nella langa e adocchiato una casa che prometteva padroni ricchi, toglievano corrente all'accensione in modo che la macchina non andasse più in moto, poi con calma e sicurezza, con la tanica vuota, entravano nel cortile chiedendo per cortesia se gliela riempissero d'acqua.

 

Poi con un modo di fare noncurante, ma con la coda dell'occhio che vedeva tutto, tiravano fuori una grossa pastiglia e la facevano vistosamente sciogliere nell'acqua, spiegando che erano nuove pastiglie americane che trasformavano l'acqua in benzina e che costavano poco, poi la versavano nel secondo serbatoio, davano corrente, e la macchina si metteva in moto.

Se il contadino stupefatto, ma avido gli avesse chiesto quanto costassero, era fatta.

La truffa era riuscita (erano i tempi del dopoguerra, la parola America era sinonimo di salvezza e di scoperte straordinarie).

 

 

Anello con diamante, ma rubato.

A uno dei tanti mercati della zona, dopo aver individuato l'allocco, uno dei due si fingeva il nobile ricco che cercava disperatamente per terra l'anello col diamante costosissimo che aveva perso, dopo aver convinto l'allocco che aveva veramente perso un prezioso anello, andava a chiedere aiuto ai carabinieri (era una mossa finta) nel frattempo subentrava il secondo, con l'anello nel pugno, e disposto a venderglielo per pochi soldi, perché doveva disfarsene subito, perché segnalato e sotto sorveglianza e non poteva aspettare l’arrivo dei carabinieri.

L'avido allocco sovente ci cascava, e lo comprava a un terzo del prezzo, per trovarsi poi, se andava a farlo stimare in una gioielleria, con anello di rame e diamante di vetro.

 

A volte i due si superavano, quando il nobile ricco tornava travestito da carabiniere che con autorità dichiarava di aver visto lo scambio dell'anello rubato e minacciava l’avido di portarlo in carcere, fingeva di abbonirsi proponendogli in alternativa la multa, e naturalmente sequestrava o meglio recuperava il falso anello.

 

La comica stava nel fatto che l’avido paesano, tornava a casa contento per aver evitato la prigione, pagando in alternativa solamente la multa, pur essendo senza anello e senza i soldi dell’acquisto, cosa che assolutamente non diceva alla moglie. 

I vecchi che raccontavano la storia, alla sera davanti al camino, condannavano la truffa, mentre i loro occhi luccicanti che fissavano il fuoco, tradivano il loro dire e approvavano l’ingegno dei due, pensando senza dirlo: ‘meno male che non è toccato a me).

 

Il mazzo di carte preparate in anticipo ad arte dal baro, dove il mazziere gestiva la truffa.

Dopo un vero inizio del gioco d’azzardo, subentrava il truffatore che faceva finta di essere impacciato, dando l’idea di essere lui il pollo, convincendo il terzo, l’allocco da spennare, che era facile vincere, e veniva lasciato vincere un po’, poi cominciava la truffa, uno dei due distraeva per due secondi il malcapitato, con un forte suono, un bicchiere che cadeva, un secco battito di mani, e l'altro sostituiva il mazzo in uso, con quello preparato in anticipo.

Di norma per il pollo era sufficiente l'esaurimento del mazzo per essere spennato, ma se non fosse bastato, dopo alcune giocate genuine, i due avrebbero rifatto il trucco.

 

L'ingenuo pollo tornava a casa ripulito e pensieroso e ammutolito, per la vergogna di essere stato gabbato.

 

L’auto su cui viaggiavano Baci e Fulmine, era senza riscaldamento, d’inverno utilizzavano una piccola stufa a legna, avevano praticato un foro tondo nella capotta della loro macchina Ardea del 51, inserendo poi il tubo della stufa sporgente sopra la capotta di trenta cm. serviva da riscaldamento nelle notti fredde poiché utilizzavano la macchina come il loro hotel.

 

Una notte la stufa accesa surriscaldò e la macchina prese fuoco, per poco non fecero la stessa fine.

 

La loro fine fu poco eroica, furono presi da un appuntato dei carabinieri sveglio che si travestì da prete, e fingendo di abboccare alla loro truffa, (nella truffa dovevano vendere un finto quadro d'autore rubato, come autentico), convinti di aver preso il topo, caddero loro stessi in un appuntamento trappola.

Nella sparatoria, Fulmine fu ucciso e Baci arrestato fu portato in un lontano carcere.

 

Proprio come dice il proverbio:

"Il malvagio sarà preso in trappola dai suoi stessi errori," Proverbi 5:22

 

La beffa era più pesante perché i polli spennati, non solo ci rimettevano i soldi, ma anche la faccia, essendo indicati come creduloni allocchi.

 

La loro fama fini con la fine dei racconti su di loro, dopo pochi anni diventò solo leggenda.

 

Possiamo trarre vantaggio da questa storia imparando da ciò che dichiarò l’apostolo Paolo che conosceva storie simili del suo tempo:

Non saremo più bambini, sballottati dalle onde, per mezzo dell’inganno degli uomini, per mezzo di stratagemmi escogitati con astuzia" Efesini 4:14

 

I bambini sono ingenui ci cascano e dimenticano.

Ma quelli truffati ebbero almeno un vantaggio: quello di crescere in fretta e non fidarsi più della loro ingenuità.

Baci e Fulmine, due come Bonnie e Clyde.


Chi vivrà vedrà

Amen = Così sia


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